Per quanto tempo conservare i documenti
Conservare i documenti per affrontare con serenità i controlli fiscali
Scontrini, dichiarazioni dei redditi, bollette e fatture sono documenti che è necessario conservare per diverso tempo.
Ma è un attimo fare confusione e correre il rischio di non poter dimostrare di aver già effettuato un pagamento o non poter usufruire della garanzia di un prodotto perché non si ha più lo scontrino.
E la situazione può farsi ancora più complicata nel caso di controlli sulle dichiarazioni dei redditi: le spese che si detraggono devono sempre trovare corrispondenza nella documentazione da noi conservata.
Per quanto tempo conservare i documenti
Per fare un po’ di chiarezza, ecco un riepilogo dei tempi di conservazione dei documenti:
- Utenze domestiche: in questa categoria rientrano tutte le spese per la casa. Nello specifico:
- bollette di luce e gas, acqua e telefono
- tassa sui rifiuti (Tari)
- tasse sulla casa (Imu e Tasi)
- spese condominiali
- ricevute di pagamento del mutuo
- affitto
Questo tipo di documenti va conservato per 5 anni.
Le bollette vanno tenute per 5 anni dalla data di scadenza. Per Tari, Tasi e Imu si intendono, invece, 5 anni dall’anno successivo a quello di pagamento o di presentazione della dichiarazione.
- Bollo auto: le ricevute di versamento vanno conservate per 3 anni a partire da quello successivo alla scadenza.
- Multe per infrazioni del codice stradale: vanno in prescrizione dopo 5 anni.
- Scontrini: ai fini della prova d’acquisto, ma anche per potersi avvalere della garanzia di un prodotto, è indispensabile tenere lo scontrino di acquisto per almeno 26 mesi.
- Parcelle dei professionisti: vanno conservate per 3 anni
- Dichiarazione dei redditi: deve essere conservata, insieme alla documentazione ad essa legata, per 5 anni dall’anno successivo a quello in cui è stata presentata.
- Bonus per le ristrutturazioni edilizie: l’importo della detrazione delle spese per questa tipologia di intervento viene suddiviso in rate annuali per 10 anni, perciò i documenti dovranno essere tenuti per 15 anni. I controlli fiscali, infatti, potranno essere effettuati fino a 5 anni dopo che si è dichiarata l’ultima rata del bonus.